Ed ora perchè nessuno parla più?
#362
Inviato il 18 luglio 2011 - 15:37

Quando rivedo la mia giornata mi rendo conto che passo gran parte del tempo a sistemare il danno del giorno prima.
In questa vita non ho futuro, solo confusione mentale, e rimorso. …
Ogni giorno è come una nuova bara: la apri e guardi cosa c'è dentro, poi stabilisci se si tratta di un dono, o di una bara."

#363
Inviato il 18 luglio 2011 - 19:12
18 luglio 2011
L'esito dell'odierno Consiglio Federale conferma la completa disparità di trattamento per situazioni analoghe.
L'esposto presentato 14 mesi fa dalla Juventus ha permesso un approfondimento, al quale purtroppo non ha fatto seguito nessuna assunzione di responsabilità da parte degli organismi sportivi, che anzi si sono spogliati del loro ruolo politico di governo. È del tutto evidente che, a tutela dei suoi milioni di tifosi, dei suoi azionisti e dei suoi dipendenti, la Juventus debba proseguire nel doveroso accertamento dei fatti e nella ricerca della parità di trattamento.
La società ha pertanto dato mandato ai suoi legali di individuare i migliori strumenti di tutela presso la giustizia amministrativa e internazionale. Parallelamente il management e i legali stanno procedendo alla valutazione dei danni economici che tali comportamenti possano aver cagionato. Dal momento che la decisione odierna è lontana dall'aver ristabilito equità e giustizia, la Juventus intende far valere in ogni sede competente le norme internazionalmente applicabili.
#366
Inviato il 22 luglio 2011 - 15:08
Questo è troppo.


#369
Inviato il 10 agosto 2011 - 22:01


Quando rivedo la mia giornata mi rendo conto che passo gran parte del tempo a sistemare il danno del giorno prima.
In questa vita non ho futuro, solo confusione mentale, e rimorso. …
Ogni giorno è come una nuova bara: la apri e guardi cosa c'è dentro, poi stabilisci se si tratta di un dono, o di una bara."

#371
Inviato il 11 agosto 2011 - 16:47
risposta di elkann: "è giusto seguire i consigli delle persone di una certa età, ma le nostre vacanze sono prescritte."
HAUEHA
Messaggio modificato da O.G. Khouba il 11 agosto 2011 - 22:44
Quando rivedo la mia giornata mi rendo conto che passo gran parte del tempo a sistemare il danno del giorno prima.
In questa vita non ho futuro, solo confusione mentale, e rimorso. …
Ogni giorno è come una nuova bara: la apri e guardi cosa c'è dentro, poi stabilisci se si tratta di un dono, o di una bara."

#372
Inviato il 10 settembre 2011 - 08:21
Intanto il TNAS smentisce Abete e Moratti: si pronuncerà sulla revoca del titolo
ROMA, 10 settembre 2011 - Il terreno della giustizia sportiva è agibile. La sfida all'ultimo ricorso lanciata dalla Juve sul tema degli scudetti avvelenati può aprirsi ufficialmente al Tnas (tribunale nazionale di arbitrato per lo sport presso il Coni), perché quest'ultimo, ribaltando le logiche della Figc e respingendo l'istanza di incompetenza della Federazione stessa e dell'Inter, ieri si è detto pronto a rispondere a quasi tutte le domande formulate dal club bianconero. Adesso si potrà discutere del provvedimento con cui il 18 luglio scorso la Federcalcio si sottraeva ad esaminare la revoca del titolo incriminato, come dell'atto del commissario straordinario Guido Rossi, che nel 2006 bastò a cucire il tricolore sulle maglie nerazzurre. Il Tnas entrerà nel merito di quello scudetto e si esprimerà sulla richiesta di «non assegnazione» avanzata dalla Juve. L'unica sfera sulla quale il Tribunale sportivo non si ritiene competente è quella relativa al risarcimento dei danni reclamato in corso Galileo Ferraris: per risolvere la questione, tuttavia, è lo stesso Tnas a suggerire la strada del Tar, spazzando via di fatto il vincolo di giustizia sportiva.
A 24 ore dall'inaugurazione del nuovo stadio bianconero, la campagna di Andrea Agnelli sul suolo romano si apre con un importante successo. Dallo slogan dei «29 scudetti vinti sul campo», all'ingresso autorizzato su un altro campo: quello di un tribunale pur sempre sportivo.
Il "gioco delle parti", prima che il presidente del Tnas Alberto de Roberto si pronunciasse, aveva acceso la partita nel pomeriggio romano. Questione di schieramenti: da una parte, appunto, il club bianconero; dall'altra un binomio compattissimo, formato dalla Figc e dall'Inter. Convergevano, anzi combaciavano, le memorie presentate dai legali di Via Allegri e da quelli nerazzurri, che contavano su un altro “decidere di non decidere". Nell'aula del Coni, durante l'udienza lampo, la posizione del "blocco" veniva argomentata soltanto dalla Federcalcio. Viceversa, i rappresentanti di Moratti preferivano non aggiungere parole. Una corrispondenza che l'avvocato della Juve, Michele Briamonte, non ha mancato di rimarcare: «Abbiamo notato una coincidenza molto forte tra le posizioni della Federcalcio e dell'Inter, una coincidenza per noi piuttosto singolare che abbiamo fatto presente al presidente. Abbiamo potuto esporre tutti i nostri motivi per chiedere un giudizio in questa sede nel rispetto della giustizia sportiva».
Nell'economia del risultato ottenuto, decisivo è risultato l'apporto del professor Pasquale Landi, docente di diritto amministrativo, che componeva la squadra capitanata da Andrea Agnelli anche nella conferenza stampa del 10 agosto scorso. Quel giorno, da un hotel di via Veneto, a Roma, fu varato il piano della battaglia al Palazzo: ricorso al Tnas più quattro esposti, alla Corte dei Conti, al prefetto di Roma e al ministero dell'Interno, al controllo della gestione presso il Coni e all'Uefa. L'organismo europeo, il 2 settembre, è stato sollecitato dalla Juve ad aprire un'indagine sul comportamento della Figc e ad escludere l'Inter dalle Coppe europee. Ieri, nel dispositivo redatto da de Roberto, veniva specificato: «Resta salva e impregiudicata la possibilità per il costituendo Collegio arbitrale, giudice della propria competenza, di adottare determinazioni anche diverse da quelle della presente pronuncia».
Tradotto: qualora fosse il Collegio a non ritenersi competente, la palla passerebbe all'Alta Corte del Coni.
Pertanto, la disputa rimarrebbe ancora circoscritta al perimetro della giustizia sportiva. È lì che la Juve vuole riscrivere la storia di Calciopoli.
Fonte: La Stampa (articolo a firma di Simone Di Segni)

#373
Inviato il 16 settembre 2011 - 16:03
TORINO - «Questa notte è stata trovata un'intercettazione che sconvolge il processo». Luciano Moggi svela un'imminente svolta nel procedimento giudiziario di Napoli. «Il 27 andrò a parlare io e vedrete che questo nuovo elemento dimostrerà il contrario di quanto ci hanno detto - ha spiegato ai microfoni di Radio Manà Manà Sport - Questa intercettazione dice che è stato fatto un processo volutamente per togliere la Juventus di mezzo e mettere al centro altri. Io dico solo di non aver mai fatto cose che invece, stando alle intercettazioni, hanno fatto altri».
PROCESSO CHIARO - Moggi spiega: «Nel calcio ci sono delle cose talmente importanti ed invisibili. Per esempio a me stesso spesso ripeto di aver conosciuto il calcio sono ora, dopo tutte le intercettazioni che ho letto. Dico una cosa: questa notte è stata trovata un'intercettazione che sconvolge questo processo. Il discorso è difficile nel calcio, non si sa mai dove sono gli amici ed i nemici, bisogna ripararsi da tutte le parti. Purtroppo quando ero nel calcio questo aspetto non l'ho combattuto a dovere. Quello di Calciopoli era già un processo sconvolto, ora è un processo chiaro».
Fonte: Tuttosport

#376
Inviato il 16 settembre 2011 - 22:21




#377
Inviato il 19 settembre 2011 - 22:30
più la bomba della giornata:
Dalle colonne de Il Roma, Italo Cucci attacca pesantemente l'Inter con giudizi tutt'altro che equilibrati: "Il passo del Napoli lo tiene, per ora, solo la Juventus di Antonio Conte, che non è certo, ancora, la squadra sognata dal popolo juventino e dai padroni cui Moggi sta per restituire un paio di scudetti (so il contenuto delle ultime intercettazioni di Calciopoli e quando usciranno ci sarà da ridere): quel che conta è che la Juve continui a vincere mentre lavora per farsi squadra, per rispondere ai desideri del suo ambizioso allenatore che sicuramente sta trasmettendole il suo carattere da giovane drago assetato di vittorie. Tutto diverso da Gasperini, mortificato sì da una squadra debilitata da gravi assenze ma soprattutto da penose presenze come Jonathan, Obi e Muntari".
ops

#378
Inviato il 19 settembre 2011 - 22:59
My 1st ex car

My 2nd ex car

My current car

My current motorcycle




Conosciuti di persona Sanchez a Cecina (LI), Fabio 206 a Genova, Saint Jake e Kraff a Crema, Lex aka Don B. a Milano, ste001 a casa mia DOPO DUE ANNI DI TENTATIVI FALLITI, Epsi a Taormina, Own3d a Torino qualche ora prima di rischiare la morte in P.zza San Carlo.
ps: Cecco91 non si è presentato a Crema [ :-p ], ste001 è un paccaro pur abitando a 1 km da me.
#380
Inviato il 23 settembre 2011 - 20:52
entile presidente Moratti,
sono allarmatissimo per le sorti della sua Inter. È successo difatti che le abbiate buscate più volte in quest’ultime settimane, ciò che vi era successo spesso fino a quando non eravate riusciti a sgominare nel 2006 «l’associazione a delinquere» che falsava i tornei a favore della Juve. Prima che scendessero in campo Guido Rossi, un eccellente magistrato milanese che confessava di non sapere nulla di calcio, e il tenente colonnello Auricchio, era per voi impossibile vincere: i delinquenti filo-juventini compravano tutto e tutti. E che altro potevano fare con le squadrette che si ritrovavano? Dopo che giustizia (sportiva) è stata fatta, dopo il 2006, dopo che il compito di fare i gol lo avete affidato a Ibrahimovic e non più a Recoba, è stata per voi una passeggiata trionfale. E questo fino all’anno mirabile del “triplete”, un’impresa sportiva dinnanzi alla quale non finirò mai di togliermi il cappello. Così come sempre mi sono tolto il cappello innanzi alle grandi vittorie dell’Inter di Peppin Meazza, di Giacinto Facchetti, dell’Inter dell’anno trapattoniano.
Bene, e adesso che succede? Possibile che voi perdiate sul campo, che prendiate più pappine di quanto riuscite a metterne dentro? Impossibile, e a meno di una spiegazione. E cioè che l’«associazione a delinquere» moggiana ha rialzato la testa. Hanno ricominciato a telefonare a tutto spiano - forti di schede svizzere o altre - ad arbitri e designatori e quant’altro, telefonate da cui si guardavano bene i dirigenti delle altre grandi squadre.
Da come lei ha ripetutamente raccontato la storia del calcio italiano recente, e cioè che nei tornei in cui arrivavate quinti o anche ottavi, era tutta colpa delle malefatte di Moggi. E dunque perché non dovrebbe essere così anche oggi? Se le avete buscate è perché qualcuno ha telefonato a vostro danno. È vero che lei si è già premunito assumendo uno dei migliori allenatori italiani, quel Mister Ranieri al quale vanno i miei saluti fraterni oltre che la gratitudine per quel che è riuscito a spremere in due anni da un rinsecchito limone juventino. Ma Ranieri non basta. Ci vuole Auricchio, di cui spero che nella vostra bacheca la foto si stagli accanto a quella di “Veleno” Lorenzi e di cento altri vostri campioni. I gol che vi hanno assicurato il vostro quattordicesimo scudetto li ha fatti lui, mica Recoba. Sguinzagli Auricchio, gentile presidente.
E a meno che il calcio non c’entri niente affatto con le telefonate di chicchessia a chicchessia. Forse il calcio sta semplicemente nel fatto che undici neri vanno contro undici bianchi, e ci sono anni in cui vincono i neri perché sono più forti, e anni in cui vincono i bianchi perché sono più forti. Anni in cui vinsero Luisito Suarez e Sandro Mazzola e Armando Picchi e Mariolino Corso, perché in campo non c’era nessuno alla loro altezza. L’anno in cui la Juve di Fabio Capello arrivò a 91 punti, perché non c’era squadra italiana che non venisse “asfaltata” da quei fuoriclasse che poi si giocarono in famiglia la Coppa del mondo. L’anno in cui Milito e soci hanno sommato tre grandi vittorie, e non c’era trippa per nessun altro. Succede poi nel calcio vero, non quello millantato al telefono, che le generazioni si esauriscano e restituiscano il bastone del comando. Si esaurì la generazione degli juventini campioni del mondo nel 1982. Si esaurì la generazione stellare di giocatori milanisti modellati da Arrigo Sacchi. S’è forse esaurita, gentile presidente, la magnifica generazione dei vostri campioni di questi ultimi anni. Succede. È il calcio, quello vero. E quanto a telefonate, e per quel poco che contano, sarà divertente ascoltare la telefonata tra un designatore e un arbitro alla vigilia di un memorabile Inter-Juve di alcuni anni fa. La telefonata che la difesa di Moggi esibirà al processo di Napoli nell’udienza di martedì 27. Auguri, gentile presidente. Quanto al torneo in corso, vinca il migliore. Com’è sempre stato.
di Giampiero Mughini


