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I sistemi di tortura della Chiesa

#1 L'utente è offline   Khouba 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 00:38

F.W. Nietzsche ha detto:

"Io voglio scrivere su tutti i muri ovunque siano muri [...] Io chiamo il cristianesimo unica grande maledizione, unica grande intima perversione, unico grande istinto di vendetta [...] Io lo chiamo unico imperituro marchio d'abbominio dell'umanità...".

Ecco alcuni strumenti e sistemi di tortura che la Chiesa ha utilizzato per commettere i suoi efferati "crimini contro l'umanità" durante la Santa Inquisizione. Crimini rimasti impuniti!

Il Topo
Tortura applicata a streghe ed eretici. Un topo vivo veniva inserito nella vagina o nell'ano con la testa rivolta verso gli organi interni della vittima e spesso, l'apertura veniva cucita. La bestiola, cercando affannosamente una via d'uscita, graffiava e rodeva le carni e gli organi dei suppliziati. Chissà come i disgraziati riuscissero a sopportare il terrore provocato alla sola vista del topo che da li a poco sarebbe entrato nel suo corpo.

Dissanguamento
Era una credenza comune che il potere di una strega potesse essere annullato dal dissanguamento o dalla purificazione tramite fuoco del suo sangue. Le streghe condannate erano "segnate sopra il soffio" (sfregiate sopra il naso e la bocca) e lasciate a dissanguare fino alla morte.

Il Rogo
Una delle forme più antiche di punizione delle streghe era la morte per mezzo di roghi, un destino riservato anche agli eretici. Il rogo spesso era una grande manifestazione pubblica. L'esecuzione avveniva solitamente dopo breve tempo dall'emissione della sentenza. In Scozia, il rogo di una strega era preceduto da giorni di digiuno e di solenni prediche. La strega prima veniva strangolata e poi il suo corpo (In stato di semi-incoscienza) era scaricato in un barile di catrame prima di venire legato a un palo e messo a fuoco. Se la strega, nonostante tutto, riusciva a liberarsi e a tirarsi fuori dalle fiamme, la gente la respingeva dentro.

Le Turcas
Questo mezzo era usato per lacerare e strappare le unghie. Dopo lo strappo, degli aghi venivano solitamente inseriti nelle estremità delle falangi.


La Fanciulla di Ferro o Vergine di Norimberga
L'idea di meccanizzare la tortura è nata in Germania; è li che ha avuto origine "la Vergine di Norimberga". Fu così battezzata perchè, vista dall'esterno, le sue sembianze erano quelle di una ragazza bavarese, e inoltre perchè il suo prototipo venne costruito ed impiantato nei sotterranei del tribunale segreto di quella città. Era una specie di contenitore di metallo con porte pieghevoli; il condannato veniva rinchiuso all'interno, dove affilatissimi aculei trafiggevano il corpo dello sventurato in tutta la sua lunghezza. La disposizione di questi ultimi era così ben congegnata che, pur penetrando in varie parti del corpo, non trafiggevano organi vitali, quindi la vittima era destinata ad una lunga ed atroce agonia.

Pulizia Dell'Anima
Era spesso creduto, nei paesi cattolici, che l'anima di una strega o di un eretico fosse corrotta, sporca e covo di quanto di contrario ci fosse al mondo. Per pulirla prima del giudizio, qualche volta le vittime erano forzate a ingerire acqua calda, carbone, perfino sapone. La famosa frase "sciacquare la bocca con il sapone"' che si usa oggi, risale proprio a questa tortura.

Il Triangolo
Altro terribile strumento di tortura analogo alla "pera" e all'"impalamento". L'accusato veniva spogliato e issato su un palo alla cui estremità era fissato un grosso oggetto piramidale di ferro. La presunta strega veniva fatta sedere in modo che la punta entrasse nel retto o nella vagina. Alla fine alla poveretta venivano fissati dei pesi alle mani e ai piedi...
Spoiler


Immersione Dello Sgabello
Questa era una punizione che più spesso era usata nei confronti delle donne. Volgarmente sgradevole, e spesso fatale, la donna veniva legata a un sedile che impediva ogni movimento delle braccia. Questo sedile veniva poi immerso in uno stagno o in un luogo paludoso. Varie donne anziane che subirono questa tortura morirono per lo shock provocato dall'acqua gelida.


Impalamento
Questo strumento, riservato per lo più ai sospetti di stregoneria o agli eretici, era realizzato in tre diverse versioni. La prima consisteva in un blocco di legno a forma di piramide, mentre la seconda, meno letale, aveva l'aspetto di un cavalletto a costa tagliente.
In ambedue i casi, l'indiziata veniva posta a cavalcioni di tale strumento sino a far penetrare la punta, nel primo caso, o lo spigolo nel secondo, direttamente nelle carni, squassando in modo spesso permanente, gli organi genitali. Quasi sempre poi venivano aggiunti dei pesi alle caviglie e sistemati scrupolosamente dei braceri o delle fiaccole accese sotto ai piedi. La terza versione è una delle più rivoltanti e vergognose torture concepite dalla mente umana. Veniva attuata per mezzo di un palo aguzzo inserito nel retto della presunta strega, forzato a passare lungo il corpo per fuoriuscire dalla testa o dalla gola. Il palo era poi invertito e piantato nel terreno, così, queste miserabili vittime, quando non avevano la fortuna di morire subito, soffrivano per alcuni giorni prima di spirare. Tutto ciò veniva fatto ed esposto pubblicamente.
Spoiler


La Strappata
Una delle più comuni e anche una delle tecniche più facili. L'accusato veniva legato a una fune e issato su una sorta di carrucola. L'esecutore faceva il resto tirando e lasciando di colpo la corda e slogando, così, le articolazioni.

Lo Squassamento
Era una forma di tortura usata insieme alla 'strappata'. L'accusato qui veniva sempre issato sulla carrucola, ma con dei pesi legati al suo corpo che andavano dai 25 ai 250 chili. Le conseguenze erano gravissime.

La Culla Della Strega
Questa era una tortura a cui venivano sottoposte solamente le streghe. La strega veniva chiusa in un sacco poi legato a un ramo e veniva fatta continuamente oscillare. Apparentemente non sembra una tortura ma il dondolìo causava profondo disorientamento e aiutava a indurre a confessare. Vari soggetti hanno anche sofferto durante questa tortura di profonde allucinazioni. Ciò sicuramente ha contribuito a colorire le loro confessioni.


Mastectomia
Alcune torture erano elaborate non solo per infliggere dolore fisico ma anche per sconvolgere la mente delle vittime. La mastectomia era una di queste: la carne delle donne era lacerata per mezzo di tenaglie, a volte arroventate. Uno dei più famosi casi che si conosca in cui fu usata questa tortura era quello di Anna Pappenheimer. Dopo essere già stata torturata con lo strappado, fu spogliata, i suoi seni furono strappati e, davanti ai suoi occhi, furono spinti a forza nelle bocche dei suoi figli adulti... Questa vergogna era più di una tortura fisica; l'esecuzione faceva una parodia sul ruolo di madre e nutrice della donna, imponendole un'estrema umiliazione.
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Annodamento
Questa era una tortura specifica per le donne. Si attorcigliavano strettamente i capelli delle streghe a un bastone. Quando l'inquisitore non riusciva ad ottenere una testimonianza si serviva di questa tortura; robusti uomini ruotavano l'attrezzo in modo veloce provocando un enorme dolore e in alcuni casi arrivando a togliere lo scalpo e lasciando il cranio scoperto.

La Garrotta
Non è altro che un palo con un anello in ferro collegato. Alla vittima, seduta o in piedi, veniva fissato questo collare che veniva stretto poi per mezzo di viti o di una fune. Spesso si rompevano le ossa della colonna vertebrale.
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Il Forno
Questa barbara sentenza era eseguita in Nord Europa e assomiglia ai forni crematori dei nazisti. La differenza era che nei campi di concentramento le vittime erano uccise prima di essere cremate (Ma non sempre).


Il Supplizio Del Trono
Questo attrezzo consisteva in una specie di seggiola gogna, sarcasticamente definita "trono". L'imputata veniva posta in posizione capovolta, con i piedi bloccati nei ceppi di legno. Era questa una delle torture preferite da quei giudici che intendevano attenersi alla legge. Difatti la legislazione che regolamentava l'uso della tortura, prevedeva che si potesse effettuare una sola seduta, durante l'interrogatorio della sospetta. Malgrado ciò, la maggioranza degli inquisitori ovviava a questa normativa, definendo le successive applicazioni di tortura, come semplici continuazioni della prima. L'uso di questo strumento invece, permetteva di dichiarare una sola effettiva seduta, sorvolando sul fatto che questa fosse magari durata dieci giorni. Il "trono", non lasciando segni permanenti sul corpo della vittima, si prestava particolarmente ad un uso prolungato. E' da notare che, talvolta, unicamente a questo supplizio, venivano effettuate, sulla presunta strega, anche le torture dell'acqua o dei ferri roventi.
Spoiler



La Pressa
Anche conosciuta come pena forte et dura, era una sentenza di morte. Adottata come misura giudiziaria durante il quattordicesimo secolo, raggiunse il suo apice durante il regno di Enrico IV. In Bretagna venne abolita nel 1772.

La Cremagliera
Era un modo semplice e popolare per estorcere confessioni. La vittima veniva legata su una tavola, caviglie e polsi. Rulli erano passati sopra la tavola (E in modo preciso sul corpo) fino a slogare tutte le articolazioni.

La Pera
La Pera era un terribile strumento che veniva impiegato il più delle volte per via orale. La pera era usata anche nel retto e nella vagina. Questo strumento era aperto con un giro di vite da un minimo, a un massimo dei suoi segmenti. L'interno della cavità in questione era orrendamente mutilato e spesso mortalmente. I rebbi costruiti alla fine dei segmenti servivano meglio per strappare e lacerare la gola o gli intestini. Quando applicato alla vagina i chiodi dilaniavano la cervice della povera donna. Questa era una pena riservata a quelle donne che intrattenevano rapporti sessuali col Maligno o i suoi familiari.
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Sedia Delle Streghe
La sedia inquisitoria, comunemente detta sedia delle streghe, era un rimedio molto apprezzato per l'ostinato silenzio di talune indiziate di stregoneria. Tale attrezzo, pur universalmente diffuso, fu particolarmente sfruttato dagli inquisitori austriaci. La sedia era di varie dimensioni, diverse forge e fantasiose varianti; tutte comunque chiodate, fornite di manette o blocchi per immobilizzare la vittima ed, in svariati casi, aveva il pianale di seduta in ferro, così da poterlo arroventare. Vengono riportate notizie di processi dai quale risulta come l'uso di questo strumento potesse venir prolungato, sino a trasformarsi in vera e propria pena capitale.
Spoiler


La Ruota
In Francia e Germania la ruota era popolare come pena capitale. Era simile alla crocifissione. Alle presunte streghe ed eretici venivano spezzati gli arti e il corpo veniva sistemato tra i raggi della ruota che veniva poi fissata su un palo. L'agonia era lunghissima e poteva anche durare dei giorni.

Tormentum Insominae
Consisteva nel privare le streghe del sonno. La vittima, legata, era costretta a immersioni nei fossati anche durante tutta la notte per evitare che si addormentasse.

Ordalia Del Fuoco
Prima di iniziare l'ordalìa del fuoco tutte le persone coinvolte dovevano prendere parte a un rito religioso. Questo rito durava tre giorni e gli accusati dovevano sopportare benedizioni, esorcismi, preghiere, digiuni e dovevano prendere i sacramenti. Dopodiché si veniva sottoposti all'ordalìa: gli accusati dovevano trasportare un pezzo di ferro rovente per una certa distanza. Il peso di questo peso era variabile: si andava da un minimo di circa mezzo chilo per reati minori, fino a un chilo e mezzo. Un altro tipo di ordalìa del fuoco consisteva nel camminare bendati e nudi sopra i carboni ardenti. Le ferite venivano coperte e dopo tre giorni una giuria controllava se l'accusato era colpevole o innocente. Se le ferite non erano rimarginate l'accusato era colpevole, altrimenti era considerato innocente. Si poteva aver salva la vita, però, corrompendo i clerici che dovevano officiare la prova: si poteva fare in modo che ferro e carboni avessero una temperatura sufficientemente tollerabile.

Ordalia Dell'Acqua

In questo tipo di ordalìa l'acqua simboleggia il diluvio dell'Antico Testamento. Come il diluvio spazzò via i peccati anche l'acqua 'pulirà' la strega. Dopo tre giorni di penitenze l'accusata doveva immergere le mani in acqua bollente, alla profondità dei polsi. Spesso erano costrette a immergerle fino ai gomiti. Si aspettava poi tre giorni per valutare le colpe dell'accusata (Come per l'ordalìa del fuoco). Veniva messa in pratica anche un'ordalìa dell'acqua fredda. Alla strega venivano legate le mani con i piedi con una fune, in modo tale che la posizione non fosse certo propizia per rimanere a galla. Dopodiché veniva immersa in acqua; se galleggiava era sicuramente una strega in quanto l'acqua 'rifiutava' una creatura demoniaca, se andava a fondo era innocente ma difficilmente sarebbe stata salvata in tempo.


Liquidi bollenti
La bollitura e la friggitura dei prigionieri rappresentavano due torture dal modus operandi molto semplice: si riscaldava un enorme calderone pieno d'acqua o, preferibilmente, olio fino alla bollitura, dopodiché vi si immergeva la vittima, molto spesso inserendo prima la testa.
Un'altra modalità d'esecuzione era friggere in una vasca o su una griglia il condannato.
Ancora, quando i carnefici desideravano prolungare l'agonia del prigioniero, lo legavano e lo immergevano in una vasca colma d'acqua od olio, cosicché rimanesse fuori la testa, dopodiché si accendeva un fuoco.

Il toro di bronzo
Altre modalità di tortura per mezzo del fuoco: la vittima viene amputata ed infine i carnefici ne friggono le membra.
Arrostiti vivi nel toro di bronzo: l'ingegno di questa macchina da tortura consisteva nella predisposizione ad arte di alcuni flauti cosicché quando la vittima, inserita nel congegno che si scaldava a dismisura, gridava dal dolore per mezzo di questi condotti sapientemente studiati il toro emetteva un musicale muggito. La leggenda vuole che il suo inventore, il greco Perillo, alla presentazione del diabolico marchingegno al suo sovrano, fu costretto dal sovrano stesso a venir arrostito nel toro, fornendo, citando Ovidio "...la prima prova del suo crudele mestiere".
Spoiler


Torture mistiche
A. Le mani vengono riempite d'incenso e carboni vivi, costringendo il condannato a liberarsi dell'incenso; si tratta di un sacrificio all'Idolo.

B. La vittima indossa una tunica di ferro rovente e calzature bollenti che ne consumano la carne fino all'osso.

C. Seduto sulla sedia metallica mentre un elmo rovente viene posto sulla testa.

Sull'uso del fuoco
In una terribile esecuzione avvenuta in Francia nel 1757, il prigioniero accusato di parricidio subi' le seguenti torture: "fu portato su un'impalcatura eretta per l'occasione e gli vennero bruciate con delle tenaglie roventi il petto, le braccia e i polpacci; la mano destra, con la quale commise il delitto di parricidio, gli fu bruciata nello zolfo; dell'olio bollente, del piombo fuso e della resina e della cera mischiata allo zolfo, gli furono versati nelle ferite; dopo tutto cio' il corpo venne lacerato da quattro cavalli e le sue membra e il suo corpo arsi vivi furono sparsi al vento".

Altre modalità d'uso del fuoco:
A. Gettati in una fornace ardente.
B. Bruciati vivi in botti o barili.
C. Bruciati in una stanza infuocata.
D. Mani e piedi posti su un mucchietto arroventato.
E. Costretti fermi da quattro spine fissate nella terra, con un fuoco che arde sotto di essi.
F. Bloccati con delle corde, bagnati da olio e consumati vivi dal fuoco che viene loro piccato.
G. Gettati in un pozzo di carboni ardenti.
H. Pale di ferro per distribuire il fuoco.

Amputazioni
Presso gli antichi popoli dove non vigeva la pena di morte, la mutilazione rappresentava la punizione a cui si ricorreva con più frequenza.
Nella stragrande maggioranza dei casi si trattava di castrazioni o di amputazioni con moventi religiosi, ma non penali.
Col passare dei secoli, la pratica della castrazione come punizione per un reato si è perduta, specie nei paesi civilizzati; se non altro, è resistita come forma di vendetta personale.
Nel medioevo, l'amputazione ha invece dominato i codici penali di quasi tutti gli stati europei: ad esempio, in Inghilterra per molti reati si metteva il colpevole alla gogna e gli s'infliggeva una qualche mutilazione:
Nell'anno 1560 una cameriera fu messa alla gogna per aver somministrato del veleno alla sua padrona.
Oltre a dover subire l'umiliazione della gogna, le fu tagliato un orecchio e fu bruciato un sopracciglio; due giorni dopo fu messa di nuovo alla gogna e le fu reciso l'altro orecchio.
Non era raro, infine, che, subita l'amputazione, dovesse accorrere un chirurgo per fermare il dissanguamento, tanto rozze erano le tecniche di mutilazione.

Segati e lacerati vivi
Segare un condannato era una tecnica di tortura facile da eseguire e che necessitava di uno strumento reperibile in qualsiasi casa.
Si ricorreva alla sega (si tagliavano prigionieri vivi) per reati di disobbedienza militare o ribellione.
Il condannato viene lacerato per mezzo di una sega al livello dell'addome, ma ben presto questa metodologia venne abbandonata per lasciar spazio alla segatura del condannato posto a testa in giù, iniziando a squarciare con la sega al livello dell'inguine e procedendo verso l'addome.
In questo modo si aumentava la quantità di ossigeno apportata al cervello e si diminuiva la possibilità che il condannato
svenisse o perdesse conoscenza, in modo tale da prolungarne la folle agonia: i nervi si scorticavano immediatamente, le ossa si fracassavano schiantandosi e le arterie, lacerate, zampillavano sangue.
Una bizzarra tortura di cui si avvalsero gli Ugonotti durante le loro persecuzioni nei confronti dei cattolici consisteva nel segare il corpo del prigioniero con una corda: la vittima, ignuda, veniva tirata avanti e indietro col movimento che ricorda proprio quello di una sega, lungo una corda tesa di fibra dura o un cavo metallico; la sofferenza patita era terribile poiché la corda lacerava la carne penetrando fino all'osso.

Sospensioni

Diverse erano le modalità con cui un condannato poteva patire la sospensione: nella figura ne vengono illustrate tre.
Al condannato, appeso per i piedi, viene agganciato un pesante masso al collo; la vittima viene strangolata e tormentata finché la colonna vertebrale non si schianta e va a pezzi.
Il prigioniero viene cosparso di miele ed altre sostanze dolci e viene lasciato in balia di molesti insetti come api, vespe e calabroni.
Il condannato, sospeso per un piede, ha una gamba legata al ginocchio dell'altra mentre l'altra è appesantita da un oggetto metallico.
Non raro era assistere a queste esecuzioni durante l'epoca medievale.
Col passare del tempo le tecniche si affinarono ed in Germania venne eseguita una tortura estremamente diabolica:

Vicino a Lindau un malfattore fu appeso al patibolo con delle catene di ferro e con ai piedi due grossi cani che, essendo tenuti senza cibo, se lo divoravano prima che egli stesso morisse di fame.

Squartamenti e spellamenti
Lo squartamento fu una pratica che durò a lungo.
Essa consisteva nell'aprire l'addome e strappare con violenza le viscere del condannato prima che il corpo venisse fatto a pezzi.
A volte la richiesta di giustizia veniva soddisfatta facendo ingoiare al prigioniero le sue stesse viscere, appena estirpate dal ventre.
L'esecuzione più in voga nel medioevo consisteva però nel seguente procedimento: il prigioniero veniva legato con una grossa fune, sia all'altezza delle braccia che delle gambe; le funi erano poi assicurate a una grossa sbarra di legno o di metallo che a sua volta veniva legata a dei cavalli, uno per ogni estremità della vittima. Poi li si costringeva a dare dei piccoli strattoni che l'obbligavano ad implorare pietà. Quando i carnefici si ritenevano infine soddisfatti, frustavano le bestie contemporaneamente, incitandoli in direzioni opposte, in modo da fare a brandelli le membra. Spesso e volentieri il corpo della vittima opponeva resistenza, cosicché i boia lo facevano a pezzi con delle accette, come fa un macellaio con la carne, fino a quando le membra si staccavano dal busto del prigioniero ancora vivo.

Alberi, canne, gogna
La gogna consisteva nell'esporre il prigioniero all'umiliazione pubblica, alla mercé di chiunque.
Il prigionero veniva bloccato alla gogna per il collo e per le mani, ma poteva venire torturato da chiunque desiderasse fargli del male e umiliarlo. Era una punizione particolarmente in voga nel 1500 e veniva applicato anche per reati di piccola entita': una donna fu sottoposta a gogna nel 1555 per aver picchiato il figlio e nel 1566 una donna fu posta alla gogna per aver "procurato prostitute ai cittadini".
Un tipo di gogna di moda nei paesi anglosassoni consisteva nel legare il prigioniero a due legni flessibili, possibilmente degli alberi. Mentre il prigioniero si trovava così bloccato, veniva frustato con uno scudiscio a tre corde, o con un gatto a nove code. In alcuni casi venivano tagliate le corde degli alberi cosicché il condannato dovesse soffrire un dolore estremo mentre si lacerava.
Praticamente ogni città nel basso medioevo era provvista di questo "dispositivo", che di rado rimaneva libero, essendo utilizzato per punire qualsiasi reato considerato "minore".

Bestie
Torturare i condannati con le bestie era un antico supplizio, che nel medioevo andò via via a scomparire, senza mai sparire però del tutto.

A. Imprigionati in una rete ed esposti a un toro selvatico.
B. Lanciati nudi a bestie selvagge.
C. Lasciati divorare ad animali selvatici.
D. Piedi fissati a una grande pietra e punteruoli bollenti attaccati sotto le unghie, il condannato viene lasciato al suo destino: divorato da cani affamati.

Lanciati da un dirupo
Non c'è dubbio che questo tipo di esecuzione fosse comune tra i popoli primitivi ed antichi, che avevano a disposizione precipizi o rocce adatti allo scopo.
Vittime illustri che subirono questo destino furono il matematico Putuanio, l'imperatore Zenone, lo scrittore Esopo, Perillo (l'inventore del toro di bronzo).
Non si ahnno tracce di una sua inclusione nel codice penale in epoca più tarda, anche se è stato detto che nelle persecuzioni del XVI sec. in Piemonte molte vittime andarono incontro a questa morte.
La tortura che spesso si associava a questo tipo di esecuzione consisteva nelle sofferenze che si dovevano sopportare prima di morire. La vittima giaceva impotente, con gli arti fracassati, fino a quando moriva letteralmente di fame. È stato detto che molte di queste vittime arrivavano a divorarsi la carne delle braccia in preda alla disperazione.
"A volte la mia vita somiglia al numero pericoloso di un equilibrista: quello che provo è l'opposto di quello che vorrei fare. Reazioni impulsive portano a decisioni sbagliate. Sono un passo avanti rispetto al mio cervello.
Quando rivedo la mia giornata mi rendo conto che passo gran parte del tempo a sistemare il danno del giorno prima.
In questa vita non ho futuro, solo confusione mentale, e rimorso. …
Ogni giorno è come una nuova bara: la apri e guardi cosa c'è dentro, poi stabilisci se si tratta di un dono, o di una bara."


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#2 L'utente è offline   Saggio TiaMantova 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 00:44

queste son le cose che dovrebbero essere dette a scuola
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#3 L'utente è offline   Khouba 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 00:48

Riuscite ad immaginarvi quante bambine/ragazzine/madri di famiglia abbiano subìto queste cose?
...
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"A volte la mia vita somiglia al numero pericoloso di un equilibrista: quello che provo è l'opposto di quello che vorrei fare. Reazioni impulsive portano a decisioni sbagliate. Sono un passo avanti rispetto al mio cervello.
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#4 L'utente è offline   Saint Jake 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 01:12

Che schifo, cazzo.
A confronto, i Nazisti erano dei gattini coccolosi...
/
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#5 L'utente è offline   Khouba 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 01:30

I nazi hanno preso spunto da queste tecniche per i loro forni, solo che loro avevano la decenza di ammazzarli prima di metterceli, a volte.
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"A volte la mia vita somiglia al numero pericoloso di un equilibrista: quello che provo è l'opposto di quello che vorrei fare. Reazioni impulsive portano a decisioni sbagliate. Sono un passo avanti rispetto al mio cervello.
Quando rivedo la mia giornata mi rendo conto che passo gran parte del tempo a sistemare il danno del giorno prima.
In questa vita non ho futuro, solo confusione mentale, e rimorso. …
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#6 L'utente è offline   Federico Ronaldo 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 06:21

Alcune torture ci stavano pure sul videogioco Amnesia :gh:
Schifo. Mi disturba solamente leggerle, la prima in particolare e quella della pera.
La Firma non deve superare i 600 pixel di larghezza, i 250 pixel di altezza e i 90KB di peso.

[center][img]https://31.media.tumblr.com/0f68b214e263d129fcc3a2d58b490e2b/tumblr_inline_n0k2sfMxju1rvco8p.gif[/img][/center]
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#7 L'utente è offline   TheJoker 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 07:37

Ne ho lette 2 e già mi è venuto il voltastomaco. Che schifo.
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#8 L'utente è offline   Lurens95 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 08:14

Prima o poi giustizia sarà fatta. Spero solo di esserci ancora quando questi parassiti scompariranno.

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#9 L'utente è offline   Qwerty 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 08:25

E questa, cari signori, è quella che oggi viene chiamata "religione".
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#10 L'utente è offline   Kraff 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 09:06

A quei tempi li usavano tutti gli stati quegli strumenti.

E non è niente di nuovo.

Per non parlare poi del fatto che come al solito ci sono le cazzate. Ad esempio la vergine di ferro non è mai stata usata dalla Chiesa per il semplice fatto che è stata inventata nel corso del 1800 come un oggetto che facesse paura e che ricordasse i mezzi di tortura medievali. È un falso. Non è mai stata usata con nessuno.

Come al solito quando si parla di Chiesa la metà sono cazzate e un quarto sono grandi imprecisioni (ben poche di quelle torture sono state usate dall'Inquisizione o dalla Chiesa).
Quella non è la lista delle crudeltà della Chiesa, è la lista della crudeltà della natura umana.
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#11 L'utente è offline   McClane 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 10:33

Quella del topo è veramente orribile. :m:

Cioè e noi dovremo credere nella Chiesa?
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#12 L'utente è offline   Enib 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 13:21

Stamparle e distribuirle ad ogni evento religioso cristiano. Ma deve essere fatto bene, con documentazioni accurate.
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#13 L'utente è offline   EM vts 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 13:36

Kraff sì che ne sa, leggete il suo post e riflettete sulle sue parole please.
Il mindfucker®

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Conosciuti di persona Sanchez a Cecina (LI), Fabio 206 a Genova, Saint Jake e Kraff a Crema, Lex aka Don B. a Milano, ste001 a casa mia DOPO DUE ANNI DI TENTATIVI FALLITI, Epsi a Taormina, Own3d a Torino qualche ora prima di rischiare la morte in P.zza San Carlo.
ps: Cecco91 non si è presentato a Crema [ :-p ], ste001 è un paccaro pur abitando a 1 km da me.

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#14 L'utente è offline   Kraff 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 14:35

Tra parentesi, le "streghe" non venivano torturate. Accusa di stregoneria = condanna a morte.
Senza torture e improbabili prove di fede. Non si facevano tanti problemi.

Per non parlare poi dei roghi. Ben poche "streghe" venivano bruciate vive. L'Inquisizione faceva roghi di massa per mandare un chiaro segnale intimidatorio. TUTTE le altre streghe venivano semplicemente impiccate. Anzi, la maggior parte dei roghi di streghe li facevano i popolani contro le loro stesse concittadine e spesso contro il volere del parroco locale.

Poi, per fare un paragone, ha fatto più vittime tra cittadini innocenti la Rivoluzione Francese e le sue ghigliottine in pochi anni che la caccia alle streghe in 3 secoli.
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#15 L'utente è offline   Saint Jake 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 15:25

Kraff, non per dire, ma stai dicendo un po' di boiate HUAHU <3
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#16 L'utente è offline   Skiaffo 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 15:27

Visualizza MessaggiKraff, il 06 maggio 2012 - 15:35 ha detto:

Poi, per fare un paragone, ha fatto più vittime tra cittadini innocenti la Rivoluzione Francese e le sue ghigliottine in pochi anni che la caccia alle streghe in 3 secoli.


Ne dubito fortemente
"Audentes Fortuna iuvat"
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#17 L'utente è offline   Kraff 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 15:57

Visualizza MessaggiSkiaffo, il 06 maggio 2012 - 16:27 ha detto:

Visualizza MessaggiKraff, il 06 maggio 2012 - 15:35 ha detto:

Poi, per fare un paragone, ha fatto più vittime tra cittadini innocenti la Rivoluzione Francese e le sue ghigliottine in pochi anni che la caccia alle streghe in 3 secoli.


Ne dubito fortemente

Caccia alle streghe: dalle 40 alle 60 mila vittime da circa 1450 a circa 1750.
Regno del Terrore (1793-1794): si stimano 30-40 mila ghigliottinati e sui 20-30 mila giustiziati sommariamente.
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#18 L'utente è offline   Saint Jake 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 16:03

Visualizza MessaggiKraff, il 06 May 2012 - 16:57 ha detto:

Visualizza MessaggiSkiaffo, il 06 maggio 2012 - 16:27 ha detto:

Visualizza MessaggiKraff, il 06 maggio 2012 - 15:35 ha detto:

Poi, per fare un paragone, ha fatto più vittime tra cittadini innocenti la Rivoluzione Francese e le sue ghigliottine in pochi anni che la caccia alle streghe in 3 secoli.


Ne dubito fortemente

Caccia alle streghe: dalle 40 alle 60 mila vittime da circa 1450 a circa 1750.

E dovrei credere che l'Inquisizione ha ucciso solo dalle 133 alle 200 persone all'anno?
Quelle persone le ammazzavano si e no in un giorno HUAH
E' più probabile che 60.000 le uccidessero i un anno LOL
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#19 L'utente è offline   Kraff 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 16:07

Quella è la caccia alle streghe.
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#20 L'utente è offline   Saint Jake 

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Inviato il 06 maggio 2012 - 16:11

Visualizza MessaggiKraff, il 06 May 2012 - 17:07 ha detto:

Quella è la caccia alle streghe.

Ah ok, io parlavo di tutta l'Inquisizione LOL
Anyway, 60.000 è la stima MINIMA che viene fatta.

Quote

Le cifre che si ipotizzano in ordine alle vittime della persecuzione vanno considerate come ordini di grandezza e spesso sono oggettivamente influenzate dalle opinioni e dalle collocazioni culturali degli autori che le hanno determinate: le ipotesi minime parlano di circa 110.000 processi e 60.000 esecuzioni, mentre a risultati notevolmente inferiori si collocano pochi autori (per misurare l'incidenza del numero delle vittime bisognerebbe poi raffrontarla con la popolazione europea di quei tempi).

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