Ecco perché quando mi parlano di GTA io, dico che è IL gioco.
L'ho spellato fino all'osso ma non mi basta, lo voglio e devo giocarci.
Non mi basta l'osso bianco come il latte, voglio il succoso midollo al suo interno.
È un gioco stracolmo di bug, problemi e rotture di palle ma me ne frego e ci gioco.
Non smetterò mai di farlo, giocare fino al dolore delle mani, dalle 21 alle 7 del mattino quando tutto tace e ci si può concentrare maggiormente.
Passare le notti in bianco non è più un problema, prima mi annoiavo a morte e speravo di dormire a qualsiasi costo.
Ora, se non riesco a dormire, premo un tasto e do il via a un altra sessione di droga video ludica.
Cerco sempre il modo per espandere ciò che di per se è già infinito, ma non mi basta.
Platinato, o meglio, quasi, non ho più nulla da farci se non prendere 70 medaglie d'oro che reputo insensate.
Ciò mi turba, devo riuscire e ci riuscirò, lo voglio e lo farò.
Sarei disposto a dare via ogni singolo mio gioco per questo immenso capolavoro.
I misteri al suo interno, che dire, stupefacenti.
Passare le ore a esplorare ogni simbolo byte di questo mondo virtuale è un piacere inumano.
Non lo reputo un gioco bello, lo reputo sublime e ai limiti dell'immaginabile, dove violenza e pace, ricchezza e povertà, cattiveria e bontà, e astuzia e forza s’incontrano.
Un mondo nostro, dove siamo un Dio che tutto fa e tutto distrugge.
Un’entità superiore che può lasciarti la vita e togliertela in un istante.
Ma anche un normale pedone, che guadagna soldi tramite un umile lavoro da tassista, qualche partita a tennis con gli amici e cosi via.
Un mondo immenso, dove l'unico confine, è la nostra immaginazione.
Questo è GrandTheftAuto.
Messaggio modificato da Arcash il 23 dicembre 2014 - 07:53