«GUERRA»
L'ambasciatore ucraino all'Onu Yuriy Sergeyev citato dalla Cnn denuncia che «quindicimila soldati russi sono già in Crimea». Al Consiglio dell'Onu, Vitali Churkin, ambasciatore russo all'Onu, a proposito dell'intervento armato russo in Ucraina, ha detto che «per il momento la decisione dell'uso delle forze armate fuori dalla Russia non è stata ancora presa».
Sabato sera il premier ucraino, Arseni Iatseniuk (in carica da soli due giorni) ha annunciato che se la Russia desse corso all'invio di truppe autorizzato dal parlamento di Mosca su richiesta del presidente Vladimir Putin sarebbe «la guerra». Iatseniuk ha aggiunto peraltro di non credere che un intervento militare russo ci sarà davvero. La Camera Alta, il Consiglio della Federazione russa, in giornata aveva approvato all'unanimità la richiesta di intervento armato in Ucraina avanzata da Putin, ma il presidente russo non avrebbe ancora deciso se inviare truppe.
TIMOSHENKO LUNEDÌ A MOSCA
In serata Iatseniuk ha sentito al telefono il suo omologo russo, Dmitri Medvedev, un segnale di apparente distensione e riconoscimento. Inoltre lunedì l'ex premier Iulia Timoshenko sarebbe attesa a Mosca per cercare di risolvere la situazione di crisi, secondo quanto riferisce l'agenzia itar-Tass Ma contemporaneamente Mosca chiede al presidente di richiamare in patria l'ambasciatore negli Stati Uniti.
LA POSIZIONE CRIMEA - Era stato il neo-primo ministro del governo autonomo filo-russo in Crimea, Sergiy Aksyonov, a esortare Mosca a un intervento per «ristabilire la calma e la pace» sulla penisola.
STATO D'ALLERTA
Immediata la reazione del presidente ad interim dell'Ucraina, Oleksander Turchinov, che ha convocato una riunione d'emergenza dei vertici della sicurezza dello Stato. Uno dei leader della vittoriosa rivolta ucraina, Vitali Klitschko, ha chiesto al Parlamento di mobilitare l'esercito e la richiesta è stata accolta, ordinando lo stato d'allerta alle truppe. L'Ucraina ha inoltre chiesto a Ue, Usa e Nato di valutare tutti le possibili opzioni per proteggere la sua integrità territoriale. E l'Organizzazione del Nord Atlantico ha indetto per domenica un vertice per valutare.
«BRUTALMENTE VIOLATA CARTA ONU»
L'ambasciatore ucraino Yuriy Sergeyev all'Onu, intanto, è intervenuto alla riunione straordinaria sui drammatici sviluppi della crisi ucraina indetto dal Consiglio di Sicurezza su richiesta della Gran Bretagna e ha denunciato la «brutale violazione della carta delle Nazioni Unite», parlando di «piena aggressione da parte della Russia». Dopo un appello ai paesi del G8 e del G20 ha poi sottolineato: «Putin è colui che può fermare tutto». Infine, Sergeyev ha bollato come «folle», l'ultima dichiarazione dell'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich.
Fonte: Corriere.it
Messaggio modificato da swan il 01 marzo 2014 - 23:53
Motivo della modifica titolo aggiustato, anche se nelle possibilità dell'utente a capo della discussione.