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Il Dubstep è un genere di musica dance elettronica che ha le sue radici a Londra nei primi anni 2000 nella scena garage del Regno Unito. Deriva dalla 2step, che sostituiva ritmi di batteria sincopati a quelli classici.
Il tempo è generalmente intorno ai 140 battiti al minuto, le ritmiche sono spesso sincopate e usualmente contengono un solo colpo di rullante, di solito sul terzo quarto. Questo differenzia la dubstep dagli altri generi da ballo come la House e la Techno in quanto la ritmica risulta meno scontata, rallentata e spesso enfatizzata più dalla linea del basso che dalle percussioni.
Artisti come El-B o Zed Bias portarono la garage, attorno all'anno 2000, verso uno stile più cupo e psichedelico indirizzandolo verso l'halfstep. Musicalmente, la dubstep è riconoscibile per il suo ritmo 2-step, l'enfasi sui rullanti simili a quelli della 2-step Garage, e per la particolare attenzione alle linee di basso, potenti, cupe e molto sintetiche. La dubstep assume sonorità provenienti da molti generi di musica, dall'elettronica fino alla House music (Joy Orbison) o alla techno di detroit(Martyn). Se inizialmente il genere andava verso sonorità dub "incattivite" o ritmi 2step di nuova concezione, negli ultimi anni la dubstep ha assunto un ruolo importante nell'elettronica grazie all'eclettismo di molti artisti. Per fare alcuni esempi: Burial l'ha portata verso l'IDM, Roska l'ha ammorbidita verso sonorità housey, Joker ha flirtato con l'electro ed Otto Von Schirach ha letteralmente piegato il dubstep al suo immaginario porno-horror (si ascolti End of the world, tratta dall'album Magic Triangle). E' quindi uno dei generi elettronici più estremi, al di fuori delle produzioni mainstream.
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