Qualche giorno fa guardando sfide con Zanardi (un altro personaggio incredibile
) che parlava di Villeneuve (
) , ho fatto un ragionamento fra me e me per cui a quell'epoca esistevano due modi di guidare quelle auto: il primo è quello più calcolatore e curato, ossia guidare in modo preciso, senza sbavature, con linee più corrette per fare il percorso più corto, ma in alcuni casi con minore velocità, come faceva Lauda, Prost o Stewart, l'altro modo era quello più pazzo ma con bisogno maggiore di coraggio, cercando di tenere il più possibile il gas aperto, con derapate di tutte le forme e dimensioni, e con staccate al limite, molto spettacolare, insomma, uno poteva non percorrere obbligatoriamente quei "binari" in modo preciso, ossia come facevano appunto Villenevue e Nivola.
Purtroppo in questi ultimi 20 anni la guida è diventata molto precisa, e i binari sono diventati sempre più precisi, fino ad oggi, che le gare le vince chi riesce ad avere una traiettoria più precisa, pulita e con la frenata al momento giusto.
La "colpa" può essere data alle piste sempre più uguali e fatte male (grazie all'ammazza piste Tilke, e la riprova è che nelle piste classiche vengono fuori le gare migliori), alle auto che hanno un livello di elettronica, aerodinamica e tenuta incredibile, ma purtroppo si deve progredire, non regredire tecnologicamente, e alle limitazioni, che limitano le idee e gli sviluppi degl'ingegneri.
Appunto per questo i migliori pioti spiccano, perché sono quelli che rischiano maggiormente provando delle linee diverse per poter sorpassare o andare più veloci, gente come Hamilton, Alonso, Vettel e Raikkonen (Hamilton picchia una volta si e l'altra quasi
)