GTA-Expert Forum: Problemi di Chimica generale, Organica ed Inorganica - GTA-Expert Forum

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Problemi di Chimica generale, Organica ed Inorganica

#41 L'utente è offline   Skiaffo 

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Inviato il 17 marzo 2012 - 23:15

Visualizza Messaggi0wn3d, il 17 marzo 2012 - 22:37 ha detto:

Và che ha ragione la tua professoressa, eh :m: Mettere il prefisso "mono" è inutile, se non addirittura sbagliato. E' come se lo chiamassi "ossido calcico" o "ossido calcioso" (che non hanno senso, visto che la valenza del calcio è unica, come quella dell'ossigeno :asd: ).


C'è sempre un motivo per tutto, dire "imparatelo a memoria" piuttosto che "ricavatelo" vuol dire non saperlo ricavare, e non mi riferisco solo a questo caso ma a qualsiasi altra materia scientifica.
"Audentes Fortuna iuvat"
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#42 L'utente è offline   0wn3d 

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Inviato il 02 maggio 2012 - 16:04

Qualcuno potrebbe spiegarmi le reazioni di ossidoriduzione?
Ad esempio, argento + acido clorico + acido cloridrico -> cloruro d'argento + H2O come si bilancia?
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#43 L'utente è offline   Skiaffo 

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Inviato il 03 maggio 2012 - 11:17

Visualizza Messaggi0wn3d, il 02 maggio 2012 - 17:04 ha detto:

Qualcuno potrebbe spiegarmi le reazioni di ossidoriduzione?
Ad esempio, argento + acido clorico + acido cloridrico -> cloruro d'argento + H2O come si bilancia?


Per prima cosa, individua l'elemento che si riduce e l'elemento che si ossida.
L'ossidazione è quando un elemento aumenta il suo numero di ossidazione, riduzione è quando lo diminuisce.

La tua reazione scritta in formule è questa:

Ag + HClO3 + HCl -> AgCl + H2O

I numeri di ossidazione di ogni specie sono:

Ag(0) + H(+)Cl(+5)O3(-6) + H(+)Cl(-) -> Ag(+)Cl(-)

Come puoi vedere, il cloro si riduce (da +5 a -1) e l'argento si ossida (da 0 a +1). Per trovare i numeri di ossidazione: una molecola monoatomica come l'argento metallico ha sempre numero 0, gli idrogeni valgono sempre +1 e gli ossigeni sempre -2 (tranne casi speciali, ma non è questo il caso), quindi siccome ogni molecola deve risultare sempre con numero di ossidazione totale 0, puoi dedurre il numero di ossidazione del cloro.

Adesso le semi reazioni, io sono abituato a farle in forma ionica (ovvero stacco gli idrogeni o gli elementi che non vengono ne ossidati ne ridotti nella molecola, lascio solo l'ossigeno), non so tu, purtroppo ci sono diversi metodi:

Ag -> Ag(+) + e(-)

Questa prima semi reazione è molto semplice, aggiungi un elettrone all'argento ossidato e hai bilanciato. Per la seconda è un po' più complicato.

Devi ricordarti 4 punti fondamentali per il bilanciamento, che devi eseguire per forza in ordine, questi punti sono:

- Bilancio delle masse
- Bilancio degli elettroni
- Bilancio delle cariche
- Bilancio idrogeni e ossigeni

ClO3(-) + Cl(-) -> Cl(-)

Bilancio delle masse:

A sinistra ci sono due clori, a destra uno solo, quindi metto il 2 davanti a Cl

ClO3(-) + Cl(-) -> 2Cl(-)

Bilancio degli elettroni:

A sinistra il primo atomo di cloro vale +5, il secondo -1, a destra entrambi i clori valgono -1, dunque devo aggiungere 6 elettroni a sinistra.

ClO3(-) + Cl(-) + 6e(-) -> 2Cl(-)

Bilancio delle cariche:

A sinistra le cariche sono -8, a destra -2. Siccome siamo in ambiente acido (me lo dice la presenza dell'HCl), so che devo bilanciare le cariche con lo ione H3O(+). Quindi metto 6H3O(+) a sinistra.

ClO3(-) + Cl(-) + 6e(-) + 6H3O(+) -> 2Cl(-)

Bilancio degli idrogeni e degli ossigeni:

Devo bilanciare con l'acqua, gli idrogeni a sinistra sono 6*3=18, quindi devo aggiungere 9 acque (18/2=9) a destra.

ClO3(-) + Cl(-) + 6e(-) + 6H3O(+) -> 2Cl(-) + 9H2O

Le mie semi reazioni dunque sono:

Ag -> Ag(+) + e(-)
ClO3(-) + Cl(-) + 6e(-) + 6H3O(+) -> 2Cl(-) + 9H2O

Moltiplico la prima per 6, per poter semplificare gli elettroni e la risultante sarà:

6Ag + ClO3(-) + Cl(-) + 6H3O(+) -> 6Ag(+) + 2Cl(-) + 9H2O

Adesso devo riformare la molecola di AgCl, ma ne devo formare 6, perché di Ag ne ho 6, quindi devo aggiungere a destra altri 4Cl(-), e per bilanciare ne devo aggiungere altri 4 anche a sinistra, quindi avrò:

6Ag + ClO3(-) + 5Cl(-) + 6H3O(+) -> 6Ag(+) + 6Cl(-) + 9H2O

A destra, i 6 clori e i 6 argenti si uniscono formando 6 molecole di AgCl. A sinistra, un H3O(+) va a riformare la molecola di HClO3, e i 5 H3O(+) rimanenti riformano l'HCl con i 5 Cl(-) rimanenti. Dai 6H3O si sono quindi staccati 6 ioni H(+), che hanno lasciato quindi 12 idrogeni e 6 ossigeni, che si ricombinano per formare 6 acque. Le nuove 6 acque si semplificano con le 9 acque di destra lasciandone 3, formula finale:

6Ag + HClO3 + 5HCl -> 6AgCl + 3H2O
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#44 L'utente è offline   0wn3d 

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Inviato il 03 maggio 2012 - 18:31

Grazie mille, ho capito :asd: Sul libro è spiegato una schifezza, così è molto più chiaro :lode:
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#45 L'utente è offline   Federico Ronaldo 

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Inviato il 16 maggio 2012 - 20:25

Mi servirebbe una risposta urgente alle seguenti domande, devo risponderle per una relazione.

1) Perchè il pane lievita?
2) I lieviti sono usati solo per la panificazione?
3) I lieviti possono vivere senza ossigeno?
4) I lieviti hanno caratteristiche in comune con le muffe?

Abbiamo fatto un esperimento con i lieviti ma non ci ho capito un cazzo, una risposta a queste domande per me sarebbe di grande aiuto. HELP! :dsa:

EDIT: Ho scritto qui perchè nella relazione c'è scritto di chimica :gh:

Messaggio modificato da Federico Ronaldo il 16 maggio 2012 - 20:25

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#46 L'utente è offline   Mat Smoke 

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Inviato il 16 maggio 2012 - 23:49

Per capire meglio forse conviene cambiare la sequenza delle domande: 4) lieviti e muffe hanno varie caratteristiche in comune essendo entrambi funghi, i lieviti sono unicellulari e le muffe sono organismi per la maggiorparte pluricellulari, 3) i lieviti possono vivere sia in presenza di ossigeno (cioè effettuano la respirazione aerobica) sia in assenza di ossigeno (respirazione anaerobica). I lieviti usati per fare il pane dovrebbero essere tutti anaerobi, fanno la respirazione metabolizzando molecole organiche e hanno diverse modalità, ma nella maggiorparte dei casi il prodotto principale del loro metabolismo è l'anidride carbonica --> 1) il pane lievita appunto perché i lieviti usati producono CO2, a partire dai composti organici presenti nella pasta (zuccheri), che rimane intrappolata nell'impasto e lo fa gonfiare. Per la seconda domanda non ne so molto al di fuori di quello che ho studiato ma sicuramente i lieviti sono usati per svariate cose, avendo dato un esame di botanica farmaceutica posso dirti che in campo farmaceutico e farmacognostico i lieviti (precisamente saccaromiceti e schizosaccaromiceti) hanno una buona importanza perché sono attivi soprattutto come antibiotici e possono essere usati anche contro irritazioni della pelle e contro affezioni gastrointestinali. Poi c'è S. cerevisiae che è il lievito di birra (fa fermentazione alcolica ovvero produce etanolo come prodotto principale del suo metabolismo) e trova uso anche per integratori vitaminici e proteici.

Messaggio modificato da Mat Smoke il 16 maggio 2012 - 23:50

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#47 L'utente è offline   Federico Ronaldo 

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Inviato il 17 maggio 2012 - 08:58

Per prima cosa ti ringrazio per la risposta, la domanda 2 sono riuscito a risponderla grazie a varie informazioni trovare sul web. Adesso vorrei chiederti una cosa, di tutta l'esperienza non ho capito a cosa serve l'Acqua Di Bario, per aiutarti posso dirti che in laboratorio abbiamo analizzato il lievito di birra con il microscopio.
Non è che potresti dirmi a cosa serve l'Acqua di bario in tutto questo?
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#48 L'utente è offline   Mat Smoke 

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Inviato il 17 maggio 2012 - 12:04

mi spiace ma non ne so nulla
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#49 L'utente è offline   Scooby 

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Inviato il 17 maggio 2012 - 12:54

Anche noi stiamo facendo riduzione e ossidazione. Skia dopo leggo tutto. :asd:
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#50 L'utente è offline   Mat Smoke 

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Inviato il 05 giugno 2012 - 17:22

Sono un po' in crisi con l'esame di inorganica e voglio darlo il prima possibile... il prossimo appello è il 13 giugno. Chi mi aiuta con questo esercizietto?

Quote

Descrivere la struttura dello ione CNO- secondo la teoria del legame di valenza

e già che ci sono, anche se non lo chiede, come si prevede l'ibridizzazione per lo ione cianato?

Messaggio modificato da Mat Smoke il 05 giugno 2012 - 17:22

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#51 L'utente è offline   LolloPowa 

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Inviato il 05 giugno 2012 - 19:32

Ragazzi qualcuno mi potrebbe illustrate la produzione della ghisa e la conversione della ghisa in acciaio?
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#52 L'utente è offline   Scooby 

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Inviato il 30 giugno 2012 - 22:04

Potete spiegarmi il modello atomico di Bohr? E perchè è sbagliato?
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#53 L'utente è offline   0wn3d 

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Inviato il 30 giugno 2012 - 22:34

Diciamo che Bohr prese in esempio il modello atomico di Rutherford e lo perfezionò, in quanto applicando a quest'ultimo le leggi dell'elettromagnetismo si sarebbe giunti alla situazione che un elettrone, ruotando attorno al nucleo, avrebbe perso energia fino a cadere sul nucleo.
Il modello di Bohr proposto per l'atomo di idrogeno ovvia a questo problema.
Il modello è strutturato più o meno così:
- L'elettrone percorre solo precise orbite circolari, chiamate orbite stazionarie (quando l'elettrone (negativo) ruota su una di esse, non assorbe nè perde energia, e quindi rimane stabile senza correre il rischio di cadere sul nucleo (positivo))
- All'elettrone sono permesse solo certe orbite, a cui corrispondono valori di energia ben precisi (più grande è l'orbitale, più grande è l'energia, in quanto l'energia dell'elettrone aumenta con la distanza dal nucleo. L'elettrone non può assumere TUTTI i valori di energia, ma solo quelli delle orbite permesse)
- L'elettrone assorbe energia per passa da un'orbita ad un'altra con un livello energetico più alto (l'energia può essere data in vari modi: con il calore, con l'elettricità o con l'assorbimento di fotoni)
- Per passare da un'orbita ad un'altra di livello energetico più basso, l'elettrone emette un fotone di opportuna frequenza (non ho idea di cosa significhi, tanto è vero che ho dovuto guardare sul libro perché non mi ricordavo assolutamente di questa parte :asd: Comunque c'è anche una formula per calcolare la frequenza e l'energia del fotone, vedi sul tuo libro che ci dovrebbe essere)
- L'energia del fotone emesso o assorbito corrisponde alla differenza di energia tra le due orbite

Bohr si sbagliava sostanzialmente perché riteneva che gli elettroni si muovessero lungo orbite, quasi come se fossero dei pianeti :asd: In realtà è ben noto che è difficile prevedere la posizione degli elettroni :sese:
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#54 L'utente è offline   Scooby 

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Inviato il 30 giugno 2012 - 22:47

Ma quando dici
"più grande è l'orbitale, più grande è l'energia, in quanto l'energia dell'elettrone aumenta con la distanza dal nucleo"
non è più grande l'energia di un elettrone vicino al nucleo? :mm:
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#55 L'utente è offline   0wn3d 

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Inviato il 30 giugno 2012 - 22:59

Non ricordo benissimo, però mi pare che sia una questione elettrostatica. Essendo gli elettroni più vicini al nucleo legati elettrostaticamente ad esso, gli elettroni più lontani dal nucleo devono avere necessariamente un'energia potenziale più elevata, altrimenti sarebbero attratti dal nucleo. Potrei anche sbagliarmi però :sese:
E comunque no, in nessun caso l'energia di un'elettrone vicino al nucleo è più grande di quella di uno più lontano.

Messaggio modificato da 0wn3d il 30 giugno 2012 - 23:05

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#56 L'utente è offline   Lokrath 

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Inviato il 01 luglio 2012 - 00:03

Il modello atomico di Bohr non è sbagliato: è preciso fino ad un certo punto; dopodichè, hai bisogno di un modello ulteriore e più preciso per la descrizione dell'atomo (ma dipenderebbe in quale ambito vorresti usare il concetto di atomo).

Premetto che non metterò fonti a supporto di quello che sto per scrivere percui, chiunque pensi di saperne di più, può intervenire.


Il modello atomico di Bohr descrive l'atomo come un corpo centrale, avente una forma tendente alla sfericità (non per questo la raggiunge), composto da cariche positive definite "protoni" e cariche neutre definite "neutroni"; tale corpo centrale viene definito "nucleo", ed esso vedrebbe, attorno a sè, delle cariche ulteriori, in rivoluzione rispetto allo stesso, definite "elettroni".
Spoiler


  • Protoni: sarebbero delle particelle, di forma sferica, che dovrebbero essere necessariamente presenti affinchè il nucleo sussista; tuttavia, se il nucleo fosse composto solo da protoni, non sussisterebbe in quanto, essendo tutti di una medesima carica, si respingerebbero fra loro, causando una scissione nucleare.
    I protoni, a seconda dell'atomo preso (idrogeno, elio, ecc...), devono essere di un numero fisso (in quanto è in base a tale numero di protoni che vengono identificati gli elementi chimici).

    Spoiler


  • Neutroni: sarebbero delle particelle, di forma sferica, facenti da "collante" nel nucleo, in modo da permettere l'esistenza dello stesso (evitano che i protoni entrino in contatto fra loro).
    Possono essere di un numero variabile: gli atomi possono presentare un numero di neutroni sovrabbondante rispetto a quello effettivamente necessario per mantenere stabile un nucleo percui, in natura, si possono trovare atomi di uno stesso elemento avente un diverso numero di neutroni; essi vengono definiti "isotopi".
    Il diverso numero di neutroni può far capire quanto un determinato atomo sia "vecchio" rispetto ad uno più "recente".
    (Detto così è osceno ma, se ci facessi caso: un foglio di carta bianca, col passare del tempo, cambia colore ingiallendo; quel cambio di colore è dovuto ad una complessiva perdita di neutroni da parte degli atomi di carbonio.
    Certo: esistono dei procedimenti con cui poter creare l'illusione che un foglio di carta bianca sia più vecchio di quello che invece sia effettivamente; per questo motivo, per fugare ogni dubbio, si eseguono dei test con cui verificare il numero di neutroni presenti e decretare l'esatta "anzianità" del foglio.)
  • Elettroni: sarebbero delle particelle, di forma sferica, non facenti parte del nucleo atomico; esse ruoterebbero, con moto di rivoluzione, attorno al centro del loro atomo, delineando delle orbite perfettamente circolari (non so se gli elettroni prevedano un moto di rotazione, nè se lo prevedano le loro orbite rispetto al nucleo stesso).
    Essi sono disposti su più orbite, dalle più vicine a quelle più distanti dal nucleo; gli elettroni sull'orbita più distante sono definiti "elettroni di valenza" perchè sono i primi ad essere stimolati nel caso in cui l'atomo acquisisca energia.

Come dice 0wn, gli elettroni sono le particelle che immagazzinano l'energia fornita all'atomo, allontanandosi dal nucleo (pensa, come esempio, a te che salti: ti serve energia per distaccarti da terra; allo stesso modo, serve energia, all'elettrone, per allontanarsi dal suo nucleo).
Nel momento in cui l'atomo non riceve più energia, gli elettroni tornano alle loro orbite, rilasciando l'energia precedentemente immagazzinata ed emettendo "fotoni" (carica, totalmente fittizia, per dire che viene emessa luce caratteristica) ad una determinata frequenza; per esempio: l'atomo di ossigeno, quando rilascia energia dai propri elettroni di valenza, esprime una luce ad una frequenza tale percui tu veda tale espressione energetica con colorazione azzurra.
Spoiler



Comunque: l'eventuale inesattezza del modello atomico di Bohr non è semplicemente dovuta al princìpio di indeterminazione di Heisenberg applicato agli elettroni (non si possono sapere, di un corpo, con esatezza, posizione e quantità di moto (la quantità di moto è il prodotto tra massa e velocità)).
In questo modello è prevista l'esistenza di particelle aventi una forma ben definita, ma gli elettroni non sono dei "corpicini" sferici bensì delle vere e proprie nubi presenti attorno al nucleo; delle distribuzioni sferiche di densità di carica elettrica, che circondano completamente il nucleo, e che sono definite come elettroni dove la densità è maggiore (per ogni orbita considerata).
E' probabile che anche neutroni e protoni sia delle nubi di carica, solo che essendo radunate nell'intorno di un punto, costituiscono qualcosa di simile ad un corpo (ovvero una presenza di materia e massa non trascurabili; infatti è il nucleo ad esprimere la massa dell'atomo mentre, gli elettroni, sono quasi trascurabili, da questo punto di vista).
( ͡° ͜ʖ ͡°)
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#57 L'utente è offline   Scooby 

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Inviato il 01 luglio 2012 - 09:18

:lode: lode: lode: un semplice grazie non basterebbe
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#58 L'utente è offline   Scooby 

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Inviato il 07 luglio 2012 - 19:18

Che differenza c'è tra mole e massa molare? :dsa:
poi correggetemi massa atomica: è la massa di un atomo
massa molecolare: massa di un composto quindi di più atomi
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#59 L'utente è offline   0wn3d 

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Inviato il 07 luglio 2012 - 23:26

Allora, prima di tutto c'è da chiarire il concetto che in chimica tutte le unità di misura fanno riferimento alla massa del carbonio.
Una mole (mol) è la quantità di sostanza che contiene un numero di particelle pari al numero di atomi contenuti in 12g di carbonio.
La massa molare di una sostanza è uguale alla sua massa atomica espressa in g/mol.
La massa atomica è la massa di un elemento espressa in UMA (= unità di massa atomica. E' uguale a 1/12 della massa di un atomo di carbonio). Per esempio, la massa atomica dell'idrogeno è 1,008.
La massa molecolare è la somma delle masse atomiche che compaiono in una formula. Ad esempio, la massa dell'idrogeno nella formula dell'acqua (H2O) è 2,016 (in quanto 1,008 * 2 = 2,016).
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#60 L'utente è offline   Scooby 

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Inviato il 08 luglio 2012 - 10:51

OK thx
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